L’Alexa Rank era un sistema globale di classificazione creato da Alexa.com – una filiale di Amazon – che misurava la popolarità dei siti web in base ai dati di utilizzo. Ogni sito riceveva un numero di ranking calcolato sul traffico stimato e sull’interazione degli utenti negli ultimi tre mesi. Più basso era il numero, più popolare era il sito: Google e Facebook, ad esempio, hanno occupato i primi posti per molti anni.
Per oltre vent’anni, marketer, aziende e proprietari di siti web hanno utilizzato l’Alexa Rank come riferimento rapido per valutare la visibilità online. Per molte PMI era un modo semplice per dimostrare credibilità a clienti, partner o investitori. Tuttavia, a maggio 2022 Amazon ha chiuso definitivamente il servizio.
1996: Fondazione di Alexa Internet e inizio della raccolta di dati sul traffico web.
1999: Amazon acquisisce Alexa Internet per circa 250 milioni di dollari in azioni.
Anni 2000: Alexa Rank diventa un indicatore molto citato di visibilità online.
Anni 2010: Crescono le critiche per la scarsa precisione dovuta a fonti di dati limitate.
2022: Amazon chiude Alexa.com ed elimina il sistema di ranking.
Al suo apice, Alexa Rank veniva spesso menzionato in blog, report di marketing e discussioni SEO. Nonostante i limiti, era una scorciatoia comoda per misurare la popolarità dei siti web.
Alexa Rank si basava sui dati degli utenti che avevano installato l’estensione del browser di Alexa, insieme ad altre fonti di traffico. L’algoritmo considerava:
Media dei visitatori giornalieri di un sito
Pagine viste per visitatore
Da questi valori veniva assegnato un numero di ranking, con la posizione #1 per il sito più visitato al mondo. La classifica veniva aggiornata ogni giorno e rifletteva sempre gli ultimi tre mesi.
Ad esempio, un sito alla posizione #50.000 era considerato molto più popolare di uno alla posizione #250.000. Tuttavia, le differenze non erano lineari: salire dal #100.000 al #50.000 richiedeva molto più traffico che passare dal #500.000 al #400.000.
Per le piccole e medie imprese (PMI), Alexa Rank è stato a lungo un indicatore veloce di presenza online. Un numero più basso significava maggiore visibilità. Le PMI lo utilizzavano per:
Confrontarsi con i concorrenti
Monitorare l’andamento della popolarità del proprio sito
Mostrare credibilità in presentazioni commerciali o proposte a partner
In settori fortemente digitalizzati, Alexa Rank era spesso incluso nei materiali di marketing, nei media kit e nelle presentazioni di vendita. Anche se poco preciso, offriva alle PMI un riferimento utile nel panorama competitivo.
Nonostante la sua diffusione, Alexa Rank aveva gravi limiti:
Dati imprecisi – basati su un campione ridotto di utenti con toolbar
Bias – alcuni gruppi di utenti e regioni erano sovrarappresentati
Scarsa trasparenza – Amazon non ha mai spiegato chiaramente la metodologia
Copertura limitata – molti siti, soprattutto più piccoli, non venivano registrati correttamente
Chiusura definitiva – a maggio 2022 Amazon ha eliminato il sistema
Questi problemi lo hanno reso sempre meno affidabile, specialmente per le PMI che necessitavano di dati accurati. Molti esperti di marketing lo consideravano ormai obsoleto.
Dopo la chiusura dell’Alexa Rank, le PMI si affidano a strumenti moderni di SEO e visibilità online, come:
SimilarWeb – stime di traffico, benchmark di settore e analisi del pubblico
Semrush – monitoraggio della visibilità SEO, ricerca di keyword e analisi dei competitor
Ahrefs – analisi dei backlink e stime di traffico organico
Moz – noto per Domain Authority e il tracciamento delle parole chiave
rankingCoach Visibility Score – pensato per le PMI: combina posizionamenti delle keyword, schede locali e analisi della concorrenza
Nessuno strumento sostituisce Alexa Rank in modo identico, ma tutti forniscono dati più precisi e utili per decisioni strategiche.
Il successo online non si misura più con un singolo numero. Oggi i KPI più importanti per le PMI sono:
Posizionamento delle parole chiave (ranking su Google)
Visibilità SEO (presenza complessiva nei motori di ricerca)
Trend di traffico (andamento dei visitatori)
Correttezza delle schede locali (Google Maps, Yelp, directory online)
Recensioni e reputazione online (fondamentali per fiducia e conversioni)
A differenza dell’Alexa Rank, gli strumenti attuali non si limitano a mostrare numeri, ma offrono azioni concrete:
Identificare le keyword che generano traffico
Analizzare le performance dei concorrenti
Ottimizzare la presenza locale
Monitorare recensioni e soddisfazione dei clienti
rankingCoach mette a disposizione delle PMI strumenti facili da usare per:
Monitorare il posizionamento delle parole chiave su Google
Tenere sotto controllo i competitor
Gestire schede locali e reputazione online
Ricevere compiti SEO passo dopo passo
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Alexa Rank esiste ancora?
No. Amazon ha chiuso Alexa Rank a maggio 2022. Non è più possibile classificare siti con questo strumento.
Perché Alexa Rank è stato eliminato?
Perché utilizzava una metodologia datata e poco precisa. Dopo oltre 20 anni, Amazon ha deciso di ritirare la piattaforma.
Quali sono le migliori alternative all’Alexa Rank?
SimilarWeb, Ahrefs, Moz, Semrush e il rankingCoach Visibility Score sono oggi le opzioni più consigliate per le PMI.
Come possono le PMI misurare oggi il proprio successo online?
Invece di Alexa Rank, dovrebbero monitorare visibilità SEO, performance delle keyword, correttezza delle schede locali e recensioni dei clienti con strumenti moderni.
Alexa Rank era affidabile?
Non del tutto. Basandosi su fonti di dati limitate, la sua precisione era discutibile, soprattutto per siti piccoli con poco traffico globale.
Per anni Alexa Rank è stato un riferimento rapido per misurare la popolarità di un sito, ma i suoi dati erano poco accurati e il servizio è stato dismesso. Oggi le aziende hanno bisogno di metriche più affidabili e raccomandazioni pratiche.
Con strumenti come rankingCoach SEO, le PMI possono finalmente misurare e migliorare la propria visibilità online in modo semplice ed efficace, con indicatori chiari che vanno ben oltre le semplici vanity metrics.
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